A seguito delle ultime vicende a sfondo razzista avvenute nella provincia di Verona contro i migranti, Emmaus Villafranca, insieme a una sessantina di associazioni, ha presentato alla stampa e alle televisioni locali un testo in cui si afferma la necessità di dialogo
Quando si invocano, e si attuano, ronde e barricate contro i migranti e si invita la popolazione a uscire in strada «per difendere le donne dall’orda in arrivo», quando si minacciano gli artigiani locali accusati di «collaborazionismo» o si propone di «suonare il clacson quando si incontra un immigrato per fargli capire che è indesiderato»… significa che si è oltrepassato il limite.
Un legittimo e civile confronto, anche con opinioni diametralmente opposte, sul fenomeno migratorio presente sul territorio, è cosa ben diversa dall’uso e la giustificazione della violenza, del razzismo, della xenofobia. Alcuni recenti episodi di roghi avvenuti nella provincia veronese (lo striscione sull’accoglienza bruciato a Pescantina, e poi l’incendio dei bancali a ridosso del capannone destinato all’accoglienza a Bovolone), hanno il sapore tetro e sinistro delle azioni punitive delle squadracce fasciste che avvenivano negli anni venti del secolo scorso.
Il movimento montante contro l’arrivo dei migranti è capeggiato da un gruppo di professionisti della protesta di piazza che si fa chiamare «Verona ai veronesi». Sigla antistorica. Sappiamo tutti che Verona è tale solo perché frutto di mescolanze e ibridi storici. Fondata dai Romani, è stata poi teatro di conquiste e dominazioni d’ogni tipo: dai Veneziani ai Francesi, dagli Spagnoli agli Austriaci. Come tutte le culture anche quella veneta è cresciuta grazie alle contaminazioni. In fondo siamo tutti dei ‘bastardi’. Il purosangue veronese non esiste da millenni.
Ma al di là del fatto culturale, c’è da dire che dietro la sigla si nascondono, nemmeno tanto velatamente, personaggi della destra estrema, in odore di fascismo e persino nazismo. Lo sanno bene le forze dell’ordine chiamate a controllare e reprimere episodi di illegalità.
Ci stupiamo che settori importanti sia dell’imprenditoria sia della politica locale, non abbiano ancora preso le distanze da gruppuscoli di questo tipo, e stiano invece lentamente scivolando verso un dirupo molto pericoloso. Passare dalla violenza contro i simboli alla violenza sulle persone, il passo è breve. La storia è piena di precipitazioni repentine dalla farsa alla tragedia.
Il fenomeno migratorio che arriva in Europa è un fatto storico, e durerà ancora per decenni. Lo si può giudicare come si vuole, ma nessun muro, nessuna barricata, nessun filo spinato lo fermerà. L’unica cosa saggia da fare è cercare di governarlo qui da noi, e nel contempo cercare di rimuovere le cause all’origine (dalle guerre fino alle variazioni climatiche). Ma intanto c’è da attrezzarsi oggi per non trovarsi impreparati domani.
Le attuali leggi come la Bossi-Fini sono evidentemente inadeguate e superate. E anche le normative per l’accoglienza e la distribuzione sul territorio possono e debbono essere migliorate.
In una situazione così delicata e fragile la cosa peggiore da fare è quella di esacerbare gli animi, soffiare sul fuoco, aizzare la piazza.
La cosa saggia da fare è invece favorire un dialogo tra tutti i soggetti interessati: istituzioni nazionali (governo e prefettura), istituzioni locali (regione e comuni), residenti e migranti. Le realtà come le associazioni o le chiese possono svolgere il ruolo di mediatori e facilitatori per affrontare e superare eventuali conflitti di interesse che inevitabilmente possono nascere.
Da parte nostra, come associazioni della società civile, siamo disponibili da subito al dialogo e al confronto. Saremo anche intransigenti nel denunciare penalmente chi si rendesse responsabile di reati violenti (anche in base alla Legge Mancino per discriminazione, odio o violenza per motivi razziali o etnici). Poiché molte istigazioni all’odio stanno avvenendo, purtroppo, sotto l’effige della bandiera con il Leone di San Marco (con la parola Pax) chiediamo ai veneti democratici che in essa si riconoscono di dissociarsi esplicitamente dai gruppi di facinorosi razzisti.
Hanno finora aderito:
Aned – Ass. naz. ex deportati nei campi nazisti; Arci Verona; ASGI Associazione Studi Giuridici Immigrazione; Associazione Aquiloni Onlus; Associazione per la Pace; Associazione per la pace tra i popoli;Associazione Rurale italiana; Azione Cattolica Parrocchia S. Giuseppe fuori le mura; Azione Cattolica di Verona; Azione nonviolenta – rivista; Banca Etica Verona – Gruppo di Iniziativa Territoriale; Centro Missionario Diocesano; Centro Pastorale Immigrati; Centro per i Diritti del Malato e il Diritto alla Salute; Cesaim – Centro Salute Immigrati; Cestim – Centro Studi Immigrazione; Cgil-Verona; Cisl – Verona; Combonifem – rivista; Comitato Festival del Cinema Africano di Verona; Comitato veronese per le iniziative di pace; Comunità cristiana di base La porta; Comunità dei giovani; Comunità della Madonnina – San Giov. Lupatoto; Cooperativa SOS Casa; Coordinamento Libera Verona; Cross onlus – Caprino (VR); Diritti per le nostre strade; Emergency – gruppo di Verona; Emmaus – Comunità di Villafranca; Fondazione Nigrizia dei Missionari Comboniani; Gap – Gruppo d’acquisto popolare; Gea Onlus – Ass. di educazione ambientale; Give Me 5 Famiglie al Centro! – Associazione culturale; Hermete Soc. Coop. Sociale Onlus; Il Filo di Arianna; Il Melograno – Centro info. maternità e nascita; Il sorriso di Ilham; Isolina e …; La Casa per gli Immigrati – Coop. sociale onlus; La Fenice Onlus; La Fraternità; Le Fate onlus; La Genovesa – Cooperativa sociale; Legambiente – Circolo di Legnago; Legambiente-Verona; Le Rondini – Soc. Coop.; Lieviti; Mag – Società Mutua per l’Autogestione; Movimento Consumatori – Sezione di Verona; Movimento Nonviolento; Multiforme onlus – Fittà di Soave (VR); Nigrizia – rivista; Onebridge to Idomeni; Ponti Onlus – Associazione interculturale; Orchestra Giovanile Veronese; Pax Christi; PM – Il piccolo missionario; Progettomondo Mlal; Radici in Movimento – Roverchiara (VR); Rete degli studenti medi; Rete Radiè Resch; Ripresa Responsabile; Radio Popolare Verona; Sulle Orme onlus; Uil-Verona; Unione Italiana nel Mondo; Veronetta129 – Associazione culturale; Vita Virtus onlus; Circolo Arci-L’isola che c’è; Coordinamento Lettura Popolare della Bibbia; Associazione Naturalistica Valle Brusa’ Onlus di Cerea; Energie Sociali Coop. Soc. Onlus; Gruppo Radici dei Diritti Università di Verona; Psychoarea; Oltrefonderia Associazione Culturale; L’Altra Verona per i Beni Comuni; Associazione Culturale LunAmica; l’abbraccio delle mamme; Gruppo missionario Cadidavid; Associazione Zeta; METIS AFRICA ONLUS; ITALIA NOSTRA sez. di VERONA; Auser Anziani Colognolesi Colognola ai Colli…
In allegato il testo diffuso e aperto ora alle adesioni individuali su questo link: