Se ne parla con colpevole discontinuità, soprattutto quando un fatto di cronaca spinge i media a occuparsene per qualche giorno o poco più. Eppure il fenomeno è non solo tragicamente attuale, ma tende ad assumere dimensioni sempre più preoccupanti in un’epoca come la nostra, dove gli individui più fragili (poveri, migranti, donne, bambini) sono alla mercé di gruppi criminali senza scrupoli, pronti a monetizzare ogni aspetto dell’esistenza.
Del tema si parlerà venerdì 10 febbraio prossimo a Treviso, presso l’Auditorium San Pio X, dove alle 20,45 si potrà assistere agli interventi di Anna Pozzi (giornalista di «Mondo e Missione»), di Cinzia Bragagnolo (responsabile del servizio Numero Verde Antitratta del Comune di Venezia) e di Mirta Da Prà (responsabile del Settore Tratta del Gruppo Abele).
L’incontro, dal titolo Non si tratta. Traffico di esseri umani e nuove schiavitù nel nord-est, sarà così l’occasione per fare il punto su un problema che ha dimensioni ormai ampie, senza confini geografici definiti, e che interessa molte parti del nostro Paese: in questo caso specifico l’area nord orientale d’Italia.
L’evento è organizzato da numerose associazioni locali, tra cui la comunità Emmaus di Treviso.
L’appuntamento sarà preceduto qualche giorno prima dall’inaugurazione della mostra fotografica itinerante Mai più schiave. Il dramma delle nigeriane vittime della tratta, che avrà luogo all’interno della Loggia dei Cavalieri (Treviso) domenica 5 febbraio, per proseguire (dal 7 al 17 febbraio) nel Chiostro di San Francesco.
Per informazioni: nonsitrattatreviso@gmail.com | 0422 576837