Al Governo Italiano,
alla c.a.
della Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni,
del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi,
del Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani
Alla Camera dei Deputati,
alla c.a.
dei e delle Presidenti dei Gruppi parlamentari Matteo Richetti, Alessandro Cattaneo, Francesco Lollobrigida, Riccardo Molinari, Francesco Silvestri, Debora Serracchiani, Manfred Schullian
Al Senato della Repubblica,
alla c.a. dei e delle Presidenti dei Gruppi parlamentari Raffaella Paita, Antonio De Poli, Licia Ronzulli, Luca Ciriani, Massimiliano Romeo, Barbara Floridia, Simona Flavia Malpezzi, Julia Unterberger, Peppe De Cristofaro
Illustrissimi e illustrissime,
Con la presente, le associazioni scriventi intendono comunicare la propria forte preoccupazione e il proprio disappunto in merito al prossimo rinnovo automatico dell’accordo Italia-Libia, formalmente “Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica Italiana”, firmato il 2 febbraio 2017.
Come saprete, negli ultimi cinque anni sono state oltre 85.000 le persone intercettate in mare e riportate in Libia dalla cosiddetta guardia costiera libica, in parte finanziata proprio dal Governo italiano: uomini, donne e bambini andati incontro alla detenzione arbitraria, alla tortura, a trattamenti crudeli, inumani e degradanti, agli stupri e alle violenze sessuali, ai lavori forzati e alle uccisioni.
È altresì acclarato come la Libia non abbia mai ratificato le Convenzioni di Ginevra del 1951 sullo Status dei Rifugiati e non riconosca pienamente il ruolo e le prerogative dell’UNHCR. Anche le persone registrate dall’UNHCR come richiedenti protezione vengono arbitrariamente arrestate e rinchiuse nei campi di detenzione. L’ONU e la Corte penale internazionale (CPI) hanno ripetutamente condannato i crimini contro l’umanità commessi in questi campi.
L’applicazione del Memorandum si rinnoverà automaticamente per altri 3 anni, a meno che il governo italiano o quello libico lo annullino o ne richiedano delle modifiche entro il 2 novembre 2022.
Le associazioni scriventi ritengono che non sia possibile pensare a una riforma del sistema del Memorandum o a misure di “mitigazione” dei suoi effetti e che occorra urgentemente sospendere ogni forma di cooperazione con le autorità libiche che commettono crimini contro l’umanità, garantire a tutte le persone il diritto di fuggire dal proprio paese e dal paese in cui subiscono violazioni per cercare protezione.
Per questo, chiedono che la Istituzioni italiane che Voi rappresentate:
• sospendano ogni forma di cooperazione che contribuisca a trattenere migranti e rifugiati in Libia e a far subire loro violazioni dei diritti umani;
• si dedichino all’apertura di percorsi legali urgentemente necessari per le migliaia di persone intrappolate in Libia e che hanno bisogno di protezione internazionale;
• pongano fine alla cooperazione con la cosiddetta Guardia Costiera libica e altri attori di “soccorso” marittimo libico;
• si facciano promotrici all’interno delle Istituzioni europee dell’attivazione urgente di una missione europea di soccorso nel mare Mediterraneo;
• si facciano promotrici all’interno delle Istituzioni europee della chiusura dei centri di detenzione libici e l’evacuazione immediata di tutte le persone, rifugiati e migranti, attualmente rinchiusi.
Si ringrazia per l’attenzione
Distinti saluti,
Emmaus Italia