AGGIORNAMENTO: L’udienza è stata rinviata poco dopo l’apertura, le due nuove udienze sono già state fissate al 4 settembre e al 28 settembre.Secondo gli avvocati il Giudice, che ha ridotto il numero dei testimoni da ascoltare, avrebbe fretta di andare a sentenza.Il clima generale in Ucraina è molto negativo contro gli obiettori e si teme una condanna esemplare per Ruslan.Per questo è ancora più importante l’attenzione internazionale, che WRI, IFOR ed EBCO stanno garantendo.
Il Movimento Nonviolento, membro di WRI e EBCO, rilancia l’appello delle reti nonviolente e antimilitariste per la protezione degli obiettori di coscienza in Ucraina, alla vigilia del nuovo processo a Ruslan Kotsaba, perseguitato dal 2015.
si è svolto un processo contro il giornalista ucraino, pacifista e obiettore di coscienza Ruslan Kotsaba, solo perché ha espresso pubblicamente le sue idee pacifiste.
Nell’occasione il Movimento Nonviolento rilancia la campagna “Obiezione alla guerra”, chiedendo a tutti di sottoscrivere il testo, in solidarietà agli obiettori di coscienza russi e ucraini.
L’International Fellowship of Reconciliation (IFOR), la War Resisters’ International (WRI), l’Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza (EBCO) e Connection e.V. (Germania) considerano il suo caso una chiara persecuzione politicamente motivata, in violazione dei suoi diritti alla libertà di espressione e alla libertà di pensiero, coscienza e religione, garantiti dagli articoli 18 e 19 del Patto internazionale sui diritti civili e politici e dagli articoli 9 e 10 della Convenzione europea sui diritti umani.
Le reti nonviolente e antimilitariste esprimono la loro solidarietà a Ruslan Kotsaba e sollecitano le autorità ucraine a garantire che tutti i pacifisti in Ucraina, compresi gli attivisti del Movimento Pacifista Ucraino, possano esprimere liberamente le loro opinioni e continuare la loro attività nonviolente.
Le organizzazioni ricordano inoltre la loro ferma condanna dell’invasione russa dell’Ucraina e invitano i soldati a non partecipare alle ostilità e a tutte le reclute di rifiutare il servizio militare.
Il governo ucraino dovrebbe salvaguardare il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, in conformità con gli standard europei e internazionali, tra cui quelli stabiliti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. L’Ucraina è membro del Consiglio d’Europa e Consiglio d’Europa e deve continuare a rispettare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Poiché ora l’Ucraina è candidata a entrare nell’Unione Europea, dovrà rispettare i diritti umani come come definiti nel Trattato dell’UE e nella giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE, che includono il diritto all’obiezione di coscienza.