Armi, solo armi. Bombe, aerei, mitragliatrici. Nei dibattiti politici e nel leggere la maggior parte dei giornali si continua a vedere sempre le stesse cose. Sosteniamo le guerre, aumentiamo le spese militari, ci fanno credere che è un obbligo arrivare al 2% del Pil delle spese militari. Ricordiamoci che non è così, è una linea guida della Nato che oggi con tutti i suoi paesi membri spende quattro volte di più della Cina.
Non mi sembra che i conflitti nel mondo siano diminuiti, forse ci si arma di più per avere più conflitti? Negli ultimi anni le spese per nuovi armamenti dell’Italia sono passate da 4 miliardi a 8 per la felicità delle aziende che le producono. Ci può essere un’alternativa, un dialogo, una mediazione, ma si preferisce correre all’impazzata verso la distruzione di città e intere popolazioni, lo vediamo tutti i giorni con l’Ucraina perché l’informazione italiana si dedica quasi esclusivamente a quella situazione, non facendo vedere cosa succede in altre parti del mondo e in quali conflitti è implicata anche l’Italia e le aziende che vendono armi e proiettili.
Non dimentichiamoci della pace.
Emmaus Italia come altre associazioni italiane continuerà a sostenere l’idea che si possa “Finanziare la pace non la guerra”.
Continueremo a gridare pace, non dimenticando “GLI ALTRI” condividendo tutti i giorni una vita comunitaria e mettendo sempre al centro una libera circolazione delle persone vittime di conflitti e di una politica migratoria vergognosa.
Massimo Resta
Presidente di Emmaus Italia