Massimo Resta presidente di Emmaus commenta la notizia degli abusi commessi dal religioso francese. «Ferma condanna, però continua il nostro impegno contro la miseria e per la dignità della persona»
Inutile girarci intorno «la notizia è stata uno “choc”». Massimo Resta, 49 anni, dal 2020 è presidente di Emmaus Italia, espressione nel nostro Paese del movimento nato in Francia dal carisma e dall’impegno a favore degli ultimi dell’Abbé Pierre, il religioso francese, oggi nell’occhio del ciclone per le accuse di violenze e molestie sessuali commesse tra la fine degli anni ’70 del secolo scorso e il 2005. «Sono “nato” a Emmaus, come molti di noi con le parole dell’Abbé, leggendo e ascoltando la sua forza d’animo per sconfiggere la miseria – aggiunge Resta –. Dopo un colpo così, ci si ferma, si legge e si rilegge più volte la trasparenza data al Movimento, si condannano le azioni e poi si continua, poiché non è l’uomo in sé a fare il movimento ma un insieme di persone che giorno dopo giorno lo tengono in vita, dimostrando valore e resistenza».