Anche Emmaus Italia aderisce all’appello di don Luigi Ciotti riportato qui di seguito.
Sabato 7 luglio le comunità italiane del movimento, i loro membri, i volontari, i responsabili indosseranno un indumento di colore rosso. I mercatini solidali dell’usato si coloreranno così per ricordare a tutti il dovere della solidarietà e dell’umanità nei confronti dei più sofferenti, di chi è costretto ad abbandonare la propria terra, i propri affetti per ricominciare a sperare in una vita migliore.
Contro la narrazione della paura dell’altro e dell’emergenza alimentata ad arte urge una risposta compatta, unanime: la capacità di restare umani è la sola strada che abbiamo per cambiare le cose:
«Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità». L’associazione Libera lancia un appello alla solidarietà e umanità con l’invito a indossare, sabato 7 luglio, un indumento rosso. Il rosso è il colore che impone alla sosta, alla riflessione. Ma è anche e soprattutto il colore delle magliette e dei vestiti indossati dai piccoli migranti che tentano la fortuna con le traversate nel Mediterraneo, i cui corpi tuttavia vengono restituiti dal mare dopo i naufragi. «Di rosso era vestito il piccolo Alan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche – scrive don Luigi Ciotti, presidente di Libera – Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori».
Mentre in Europa ancora si discute sul problema dell’immigrazione, Ciotti chiede di contrastare «questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura. L’Europa moderna non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini». Un gesto per richiamare alla solidarietà sottoscritto anche da Francesco Viviano (giornalista), Francesca Chiavacci (presidente Arci), Stefano Ciafani (presidente Legambiente) e Carla Nespolo (presidente Anpi).
E anche la Fiom-Cgil hanno annunciato la sua adesione a questa iniziativa «per contrastare la terribile disumanità a sfondo xenofobo di chi ci governa, e per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà», si legge in una nota. Sempre sullo stesso tema, la stessa Fiom-Cgil organizza un’iniziativa pubblica «per mettere a confronto le esperienze del soccorso, dell’accoglienza e dell’integrazione e per discutere sulla situazione dei flussi nel Mediterraneo e in Europa, in considerazione del crescente clima d’ostilità che si sta creando nel nostro Paese, oltre che in Europa». L’incontro dal titolo Il Cammino della speranza. Migranti: accoglienza, dignità, lavoro si svolgerà lunedì 16 luglio a Lamezia Terme, in Calabria, perché «è una delle regioni al centro dei flussi migratori, in cui molti migranti lavorano in condizioni disumane».