Riceviamo e volentieri condividiamo con tutti i nostri compagni le notizie che MAG di Verona ci ha inviato per aggiornarci sulle attività di solidarietà avviate mesi fa nei confronti dei migranti raccolti all’interno della vecchia stazione di Belgrado, con il contributo della comunità Emmaus di Villafranca:
Nei mesi invernali a cavallo tra il 2016 e il 2017 circa 2000 migranti si sono raccolti all’interno delle baracche abbandonate e fatiscenti che si trovano dietro alla stazione ferroviaria centrale di Belgrado. Questi migranti sono finiti sui notiziari televisivi e sulle testate giornalistiche internazionali solo durante la metà del mese di gennaio, quando le temperature raggiungevano anche i 20 gradi sotto lo zero. Le immagini che si sono viste hanno risvegliato in noi la necessità di rimetterci in moto e ripartire per riuscire a ricostruire di nuovo, come avevamo fatto per Idomeni, quel ponte di umanità e aiuti che ci siamo proposti di creare come associazione. Con l’appoggio del Comitato MAG per la Solidarietà Sociale Onlus in un paio di settimane abbiamo raccolto circa 6000 euro per finanziare il progetto a cui si sono aggiunti 3000 euro donati da Emmaus Villafranca e 3000 euro provenienti da iniziative di raccolta fondi svolte in questi mesi.
Cosa abbiamo fatto:
Siamo così partiti per la prima volta a fine gennaio per capire quale fosse la situazione nella capitale serba conoscendo i migranti, apprendendo la loro situazione e bisogni e collaborando con le realtà internazionali di volontari presenti sul luogo. Solo nel primo viaggio siamo riusciti a portare a Belgrado 60 scatoloni pieni di vestiti raccolti nelle settimane precedenti che ci sono stati donati dalla popolazione veronese e in seguito alla distribuzione di alcuni di questi li abbiamo affidati alla ONG Refugees Aid Serbia che ne gestisce quotidianamente la distribuzione. Abbiamo poi speso una parte del denaro raccolto per fornire acqua in bottiglia, salviette umide e fazzoletti ai circa 1700 migranti presenti nella stazione. Inoltre, la tappa fissa di ogni nostra spedizione è la cucina di Hot Food Idomeni, con la quale prepariamo assieme a loro la zuppa che quotidianamente viene distribuita alle baracche e al campo governativo di Obrenovac. Questa collaborazione con Hot Food Idomeni prosegue da mesi, da quando ci siamo incontrati con loro a Idomeni, e da allora non si è mai fermata. Per garantire poi una bevanda calda durante le ore più fredde della notte abbiamo anche preparato del tè caldo, che veniva distribuito alle baracche fino oltre la mezzanotte, favorendo così anche la conoscenza reciproca con i migranti che, più di tutto forse, cercano da noi un po’ di umanità. Le successive spedizioni hanno visto sperimentarci in numerose diverse distribuzioni: spazzolini, saponette, dentifricio e frutta. A seconda di quelle che erano, di volta in volta, le necessità del campo. Altri 54 scatoloni di vestiti da noi raccolti sono stati poi importati in Serbia dall’associazione Are you Syrious? che aveva organizzato un camion pieno di aiuti raccolti nelle settimane precedenti e che gli avevamo portato.
Cosa facciamo oggi:
A oggi siamo riusciti a raggiungere dodici spedizioni consecutive ogni weekend, mobilitando e coinvolgendo persone tra le più varie età e provenienze. Abbiamo instaurato una collaborazione con Emmaus Villafranca e Emmaus Bosnia, associazione con la quale stiamo garantendo una colazione al giorno per tutti i giorni della settimana: loro coprono dal lunedì al giovedì e noi dal venerdì alla domenica. Da un paio di settimane la nostra attività viene sostenuta anche da OXFAM Italia. Vengono così assicurati i tre pasti giornalieri e il fabbisogno energetico per sopravvivere che ogni essere umano dovrebbe vedersi garantito. Oltre alle nostre colazioni, infatti, i pranzi vengono preparati da Hot Food Idomeni (con i quali collaboriamo attivamente) e le cene vengono preparate dai migranti stessi nella NoName Kitchen, un’area delle baracche che è stata allestita a zona cucina dai volontari internazionali presenti (Soul Welders e altri) che procurano cibo e materiali per cucinare. Nelle ultime spedizioni abbiamo allestito, sempre collaborando con i volontari presenti, una zona docce e una zona per asciugare i vestiti, che sono necessità non indifferenti per chi non ha nulla con cui lavarsi e asciugare i propri vestiti. Ovviamente anche le nostre distribuzioni non si sono fermate, né tantomeno l’aiuto a Hot Food Idomeni.
Cosa ci aspetta:
Il destino delle baracche di Belgrado è quello di un imminente sgombero, che ne causerà la completa distruzione e dislocazione dei migranti presenti. Ciò è dovuto dal fatto che il governo serbo ha previsto per quell’area di costruire un nuovo polo di business e hotel finanziato dagli Emirati Arabi.
Tuttavia questo non ci farà desistere dal continuare il nostro lavoro quotidiano di aiuto, collaborazione e racconto. Ma ciò potrà essere possibile solo grazie alle donazioni private, unica e maggiore nostra fonte di sostegno che ci permette di proseguire nelle nostre attività.
Insieme al vostro aiuto in questi tre mesi abbiamo:
– raccolto 12.000 euro
– percorso 19.800 km
– consegnato 50.000 colazioni
– coinvolto più di 100 volontari