«Ogni individuo ha diritto di cercare e di godere
in altri Paesi asilo dalle persecuzioni»
(Art. 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani)
Persecuzioni e conflitti armati costringono milioni di persone ad abbandonare le proprie terre di origine senza poter ritornare.
Sono i migranti forzati: rifugiati, sfollati, richiedenti asilo. Da molti anni numerosi disperati muoiono nel tentativo di fuggire dai loro Paesi. Muoiono per naufragi, nell’attraversare deserti e valichi montuosi, soffocati nei container e in incidenti stradali; muoiono nel Canale d’Otranto, nel Canale di Sicilia, nelle rotte che vanno dall’Africa nera verso la Libia e il Marocco, per dirigersi poi in Italia e in Spagna; muoiono nell’Egeo, nel tentativo di raggiungere la Grecia dalla Turchia.
Quando arrivano, spessissimo devono fare i conti con delle realtà in cui si annidano sospetti e paure perché sfidano il nostro tradizionale modo di vivere e sconvolgono l’orizzonte culturale e sociale con cui vengono in contatto; ma, nonostante la percezione comune, oggi l’80% dei rifugiati del pianeta si trova nei Paesi del Sud del mondo.
Riuniti insieme nel cortile dell’Associazione La sorgente vogliamo invitarti a una serata dove due relatori, con l’ausilio di brevi filmati, ci racconteranno la loro esperienza con questi «migranti forzati». Un’esperienza vissuta ′lontano’, là dove la migrazione ha origine, e l’altra vissuta ′vicino’, dove il ′qui e ora’ ci interpellano pressanti.
Per l’occasione sono stati invitati Clara Agosti, operatrice umanitaria di Medici senza frontiere, che ci racconterà della sua esperienza operativa nella Repubblica Centrafricana e in Kenia, ed Erminio Fusi, che ci parlerà della sua esperienza di accoglienza sul territorio.
La serata sarà intervallata da brani musicali suonati da tre giovanissimi musicisti erbesi: Samuele, Matteo e Simone.
Vi aspettiamo numerosi