Emmaus Italia condivide il documento di Emmaus Francia, Emmaus Europa ed Emmaus Internazionale sulle gravi situazioni di violenza e di guerra a livello europeo ed internazionale.
** ATTENTATI DEL 13 NOVEMBRE 2015: COSTRUIRE LA PACE! **
In solidarietà con tutte le vittime di attacchi terroristici in ogni parte del mondo
In tempo di crisi siamo più propensi a fare la guerra contro un nemico designato piuttosto che costruire la pace attaccando le radici del male.
E quando questa crisi prende la forma di attentati omicidi è ancora più facile attizzare la paura e assecondare il nostro desiderio di sicurezza invece che agire alla luce della coscienza.
Passiamo da una COP (Conferenza ONU delle Parti sul cambiamento climatico) all’altra dal 1995, passiamo dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (adottati dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2000) agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (adottati dall’AG dell’ONU a settembre 2015) e tuttavia le ineguaglianze crescono pericolosamente, la degradazione dell’ambiente si fa sentire dappertutto nel mondo e colpisce in primo luogo i più poveri. Le tensioni ed i conflitti si moltiplicano.
Non accetteremo che ancora una volta, di fronte agli indicibili orrori degli attentati del 13 novembre, i nostri responsabili politici ci trascino attraverso il mantra della sicurezza in una cosiddetta “guerra” che altro non è che il prolungamento di quella guerra che noi rifiutiamo dal 2003 quando i popoli di tutto il mondo erano scesi a milioni in strada per dire NO alla guerra in Iraq, illegittima e senza via d’uscita.
Questi stessi responsabili devono infine ascoltarci, noi che lavoriamo instancabilmente per la pace, la giustizia, l’accesso ai diritti fondamentali per tutte e tutti. La loro sordità è costata troppe vite innocenti e la loro testardaggine rischia d’implicarne ancora decine di migliaia.
In Siria o altrove, la presa di potere da parte di dittatori produce gli stessi risultati: impoverimento delle popolazioni, violazione dei loro diritti fondamentali, apparizione di movimenti radicali e violenti. In Siria, e anche in Francia, l’impunità degli uni, la corruzione degli altri, le alleanze malsane, il cinismo di molti fanno nascere dei risentimenti profondi, terreno fertile per le più estreme ideologie. In Siria, come altrove, la violenza – armata o sociale –, la povertà, la fame e la disperazione spingono centinaia di migliaia di persona a cercare una vita più degna nei paesi dove esse sperano di poter vivere meglio.
La responsabilità politica consiste nel riconoscere il fallimento e l’inconseguenza di strategie senza vie d’uscita, ma consiste anche nell’agire infine contro le cause di tutti questi mali e non di crearne di nuovi, ovvero:
– promuovere una distribuzione giusta ed equa delle ricchezze;
– ripensare i nostri modi di vita per permettere alla vita sulla Terra di perdurare;
– agire su scala globale, piuttosto che chiudersi su se stessi, sul proprio paese o sui propri privilegi;
– educare alla pace e a vivere assieme.
Con i suoi 350 gruppi presenti in tutto il mondo, il movimento Emmaus ci lavorerà ardentemente consacrandovi tutte le sue energie!
«L’integralismo è un rifugio dalla miseria perché offre un sussulto di speranza a quelli che non hanno niente. Che i loro mali spariscano e che l’integralismo perderà le sue truppe.»
Abbé Pierre, gennaio 1995
Willi Does, Presidente di Emmaus Europa
Thierry Kuhn, Presidente di Emmaus Francia
Jean Rousseau, Presidente di Emmaus Internazionale