Al porto è arrivata la nave Bourbon Argos, che nel fine settimana ha soccorso i migranti e recuperato cinque corpi senza vita, quattro donne nigeriane e un uomo ghanese deceduti per disidratazione.”Situazioni che hanno bisogno di un’attenzione particolare”
PALERMO – Ennesimo sbarco drammatico di salme e migranti al molo puntone del porto di Palermo. Sotto il sole cocente delle 14 sono scesi 529 migranti compresi i familiari di cinque vittime. Tra di loro, in particolare 494 uomini, 32 donne di cui quattro in gravidanza. Sono di parecchie nazionalità: Siria, Nigeria, Bangladesh e Sudan. Le operazioni di soccorso e accoglienza si sono concluse con lo sbarco anche delle cinque salme. I migranti sono scesi dalla nave di MSF Bourbon Argos, che nel fine settimana ha soccorso altri barconi e purtroppo 5 corpi senza vita, quattro donne nigeriane e un uomo ghanese deceduti per disidratazione, che hanno lasciato a bordo i loro figli, familiari e amici, addolorati. Ad accoglierli tutta la task force coordinata dalla prefettura con Asp, protezione civile, Crocerossa, Caritas e comune. Coinvolto pure il dipartimento di salute mentale e l’equipe di psicologi. Ai migranti la Caritas ha fornito acqua, cibo e scarpe. Inoltre per un breve periodo i familiari delle vittime verranno accolti in una struttura della Caritas.
“Abbiamo tra i familiari delle vittime almeno due nuclei familiari – sottolinea Giovanna Di Benedetto di Save the Children -. Sono famiglie con tre bambini ciascuno. C’è un papà con tre bambini di età compresa tra tre e sette anni che ha perso la moglie. Un altro nucleo sempre con tre bambini di cui il più piccolo ha dieci mesi ha la mamma ma ha perso il papà. Ci sarà bisogno di attivare un supporto psicologico e di accoglienza adeguato al trauma che hanno vissuto queste persone. Si tratta di situazioni che hanno bisogno di un’attenzione particolare perché non hanno soltanto il trauma del viaggio ma hanno vissuto anche quello della perdita”.
Per tutti gli altri migranti la prefettura ha già predisposto i trasferimenti in diverse strutture di diverse regioni italiane. Fra queste le regioni interessate sono la Lombardia, il Veneto, la Campania, il Piemonte, il Trentino alto adige, l’emilia Romagna e la Liguria.
“La Caritas partecipa come sempre assicurando i viveri e le scarpe e indumenti – afferma il prefetto Francesca Cannizzo -. Inoltre si occuperà di accogliere gratuitamente temporaneamente anche alcuni migranti che hanno situazioni più delicate o che hanno bisogno di alcune cure sanitarie. Le condizioni di salute nel complesso sono buone, compatibilmente alla traversata fatta in queste condizioni climatiche”. Circa trenta i volontari della Caritas impegnati al porto coordinati dall’operatrice Anna Cullotta. A loro si sono aggiunti 12 volontari del campo internazionale Emmaus. “Essere qua per me è importantissimo – dice la volontaria Caritas Giorgia Butera presidente dell’associazione Mete che si occupa di sostenere donne vittime di mutilazioni e matrimoni forzati -. Impegnarmi a favore di questi migranti che arrivano da noi è un’esperienza molto forte a livello umanitario anche e soprattutto in momenti drammatici come questi in cui ci sono delle vittime. Tendere la mano a chi soffre penso che debba essere un dovere che appartiene a tutti noi”. “La Caritas sta rispondendo come sempre – aggiunge Anna Cullotta – anche in condizioni drammatiche e difficili come quelle di oggi in cui ci sono delle salme. Continua il nostro impegno a favore di questi migranti con tristezza e amarezza. La tristezza sicuramente è legata all’emozione nel vedere gente che soffre e che ha visto morire i propri familiari. L’amarezza è data proprio dalla constatazione che ancora l’Europa non riesce a dare risposte diverse e concrete per evitare queste morti”.
Da giugno la Caritas di Palermo ha scelto di attivarsi nell’accoglienza, soltanto nello spirito di massima gratuità insieme a tutti i suoi volontari. Al porto, continueranno a essere distribuiti e donati scarpe, acqua, panini, vestiti e anche la permanenza temporanea nei centri di accoglienza sarà fornita nella piena gratuità, cioè senza alcun rimborso spese da parte della prefettura, come invece era avvenuto precedentemente. L’appello alla cittadinanza pertanto è quello di contribuire all’assistenza dei migranti, in vario modo e secondo le proprie possibilità. Chi fosse interessato a diventare volontario o a donare qualcosa può rivolgersi alla parrocchia Santo Curato d’Ars di via della Capinera 13, nel quartiere Falsomiele, a Palermo. Chi volesse partecipare, anche con un piccolo contributo economico,può farlo attraverso bonifico bancario al seguente numero: Codice IBAN n.IT78A0335901600100000125153 intestato a: ARCIDIOCESI DI PALERMO – CARITASDIOCESANA– Banca Prossima.
FONTE: Redattore sociale